GENOVA - Sono centinaia all'anno le famiglie che arrivano in Liguria per accompagnare un parente alle cure dell'eccellenza sanitaria genovese, soprattutto nel Levante della città. In molti di questi casi, però, il ricovero risulta lungo e spesso i famigliari non possono permettersi una casa in affitto nelle vicinanze: per questo il Comune di Genova sta lavorando alla creazione di alloggi temporanei a prezzi ribassati.
Una richiesta che arriva dagli stessi ospedali, come ha spiegato l'assessore al patrimonio Francesco Maresca durante la presentazione del bilancio di compravendita immobiliare 2023. Mentre i beni immobiliari confiscati alla mafia verranno adibiti alle case sicure per le donne che fuggono da situazioni di violenza domestica, le ville storiche presenti nella zona del Levante genovese potrebbero essere riqualificate e così trasformate in appartamenti per le famiglie dei pazienti che arrivano da fuori regione.
"Abbiamo un'esigenza in tutta la città ma in soprattutto in certe zone dove ci sono gli ospedali come il pediatrico Giannina Gaslini - spiega Maresca -. È fondamentale trovare delle sistemazioni per le famiglie che non possono permettersi degli alloggi, spesso costosi, dare una mano come Comune attraverso progetti con associazioni e cooperative che consentano di utilizzare le nostre ville per sistemazioni a canoni agevolati per le famiglie in difficoltà".
"Ci sono anche aree di proprietà di altre fondazioni bancarie che possono essere, perché no, adibite a questo tipo di progetto - conclude -. Dal canto nostro ci sono esempi come villa Donghi ma anche l'ex manicomio di Quarto, dove è già stato fatto un un lavoro di ristrutturazione per i nostri uffici. È un'area molto grande, si può pensare ad un utilizzo del genere".
Proprio ad ottobre la Giunta regionale ha approvato, su proposta dell'assessore alle Politiche sociali e Terzo Settore Giacomo Giampedrone, l'avviso pubblico per la concessione di un contributo di oltre 182mila euro finanziato con fondi regionali a favore degli enti e delle associazioni accreditati presso l'ospedale Gaslini. Il fine è, appunto, l'accoglienza abitativa protetta rivolta a nuclei familiari con bambini in cura presso l’Istituto stesso, residenti fuori dalla provincia di Genova e in situazione di disagio socio-economico.
IL COMMENTO
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