GENOVA - Un protocollo di intesa tra l’ispettorato interregionale del lavoro per il Nord Ovest e la consigliera di parità di Regione Liguria Laura Amoretti per contrastare le discriminazioni di genere sul posto di lavoro. Obiettivo del documento è garantire una comunicazione tempestiva di eventuali situazioni discriminatorie, anche collettive, riscontrate durante le ispezioni effettuate o di cui si è venuti a conoscenza tramite l’Ufficio relazioni con il pubblico o mediante apposita segnalazione. Gli ispettorati territoriali della Liguria si impegnano ad informare le lavoratrici che, su richiesta delle medesime, potrà essere attivata una collaborazione con la consigliera di Parità regionale, che provvederà, previa valutazione, a demandare le stesse alle consigliere di parità di Genova, La Spezia, Imperia, Savona, in modo tale che si interfaccino con le vittime di discriminazioni.
"È un tassello ulteriore per aiutare lavoratrici e lavoratori contro le discriminazioni che possono avvenire sul posto di lavoro, in modo tale da invitarli a denunciare quanto accaduto proprio accade per i casi di violenza"
"Sembra anacronistico parlare di questi temi, specialmente in relazione alla parità di genere, ma oggi purtroppo ancora nel 2022 sono tantissimi i casi di chi viene discriminato, specialmente di chi diventa mamma e si trova costretta a lasciare il posto di lavoro per impossibilità di conciliare impegni e incarichi lavorativi con la vita familiare", commenta l'assessore alle pari opportunità di Regione Liguria Simona Ferro, presente in Sala della Trasparenza al momento simbolo della firma.
Il dato è allarmante: in Italia serviranno ancora 132 anni per ottenere una reale parità di genere e la pandemia ha frenato questo processo. "Il part time non concesso o i permessi negati non rispettano la normativa e vogliamo che ci sia la cultura alla parità di genere sul posto di lavoro, perché nessuno deve rinunciare al proprio posto di lavoro per la famiglia", spiega la consigliera firmataria del protocollo, Laura Amoretti.
"3 donne su 5 in media con la nascita di un bambino lasciano il proprio posto di lavoro"
Una cultura che deve cambiare, ma servono anche sostegni concreti da parte dello Stato. Ne è consapevole anche l'assessore al lavoro di Regione Liguria Gianni Berrino, anch'egli presente, che sottolinea: "Accade più frequentemente nei confronti delle donne, ma anche per i papà non è facile ottenere permessi. Credo che questo protocollo sia quindi molto importante e spero possa essere esteso anche ai liberi professionisti, anche loro lavoratori e anche loro papà e mamme". E a Primocanale ammette quanto sia prioritario investire negli asili nido.
"Più posti nei nido consentono di non dover ricorrere ai nonni o alle babysitter, è un tema nazionale e non soltanto della Liguria. L'Italia è molto indietro rispetto ad altri paesi, speriamo possano esserci investimenti in tal senso"
"In solitudine l'ispettorato del lavoro cerca da 73 anni di aiutare le donne costrette a lasciare il lavoro. Insieme, facendo rete, speriamo di poter realizzare una concreta prevenzione e di dare alle persone che si rivolgono a noi un supporto che possa assisterli nel processo di denuncia del proprio datore di lavoro" dichiara Laura Notarianni, responsabile processo servizi all’utenza ispettorato territoriale del lavoro di Genova.
IL COMMENTO
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