GENOVA - Col terribile terremoto in Anatolia, che vede di ora in ora aumentare il tragico bilancio di vittime e feriti tra Turchia e Siria, anche negli altri paesi si è tornati a temere gli eventi sismici. La Liguria, in particolare, a settembre ha avvertito qualche scossa, seppur di magnitudo che per l'istituto nazionale di vulcanologia non hanno grande rilevanza. E su questo arrivano anche le rassicurazioni di Guido Paliaga, geologo, presidente della sezione ligure della Sigea, la Società italiana di geologia ambientale.
"Le strutture che sono presenti qui non sono tali da produrre dei sismi di elevata intensità: certo, non c'erano mai state prima scosse con epicentro nell'area di Davagna e nulla vieta che quello che è accaduto in passato possa succedere di nuovo, pur sempre con valori di magnitudo inferiori a 4 o 5"
Nelle prime ore dalla scossa era stata proclamata l'allerta rossa per rischio tsunami sulle coste di tutto il Mar Mediterraneo: "Il pericolo c'è, riguarda anche la nostra costa ed è assolutamente normato ed è riconosciuto dalle cartografie ufficiali", spiega Pagliaga. "Va detto che noi abbiamo il vantaggio sulla nostra regione di avere per lo più delle coste molto alte, con un mare che è molto profondo a breve distanza dalla linea di costa e questo ci rende un pochino più tranquilli rispetto a zone invece in cui la costa sale molto, molto più lentamente". Il rischio è molto più alto in Sicilia e Calabria, dove esistono anche molti vulcani sottomarini che possono produrre onde di quel tipo.
Ma il problema più rilevante per la Liguria è il dissesto idrogeologico: frane e alluvioni sono i rischi più grandi per la regione. Frane che possono muoversi anche a seguito di terremoti.
"Esistono frane sismo-indotte, la sismicità in Liguria si concentra perlopiù a Ponente, quindi nel sanremese e a Imperia, mentre a Levante, nella zona dello spezzino. Ma non è un fattore primario di innesco delle frane"
Le situazioni più di pericolo possono essere date dalle piogge, a volte bastano anche precipitazioni poco intense per causare cedimenti del terreno, rovina di strade, caduta di massi e alberi. La Società italiana di geologia ambientale punta ad aumentare la consapevolezza delle persone, per far scattare le misure di auto-protezione in quelle che potrebbero diventare situazioni di emergenza. "Banalmente è bene ricordare di non andare a spostare l'automobile o il motorino quando piove dal garage o da un sottopasso, tenersi ben lontani dai sottopassi, guardarsi sempre molto bene intorno. Poi serve un monitoraggio continuo del territorio che deve essere portato avanti quotidianamente, specialmente nelle situazioni più critiche".
IL COMMENTO
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