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Mercoledì Piciocchi ha consegnato i baby kit del Comune di Genova alle famiglie dei neonati, tra cui al papà della prima nata in Liguria, Lea, venuta alla luce solo cinque minuti dopo la mezzanotte
2 minuti e 15 secondi di lettura
di Au. B.
"In occasione delle visite di mercoledì scorso ai reparti nascite dei nostri ospedali, ho toccato con mano una situazione, purtroppo non così rara, che mi ha molto colpito, rattristato, e al tempo stesso emozionato". Inizia così il racconto affidato ai social del sindaco facente funzione di Genova Pietro Piciocchi dopo la visita del primo gennaio insieme all'assessore alle Politiche sociali Enrico Costa, che ha visitato i reparti di ostetricia dell'ospedale pediatrico Gaslini. Lì Piciocchi ha consegnato i baby kit del Comune di Genova alle famiglie dei neonati, tra cui al papà della prima nata in Liguria, Lea, venuta alla luce solo cinque minuti dopo la mezzanotte. Poi ancora il sindaco facente funzione ha continuato il suo giro in altri reparti nascita di diversi ospedali. 

"Anna affidata temporaneamente al reparto ospedaliero" racconta Piciocchi

"Mi trovavo in uno di questi ospedali (non dirò quale per ragioni di riservatezza) quando improvvisamente mi presentano una piccola bimba - che chiamerò Anna con un nome di fantasia - nata da circa una ventina di giorni. La osservo dormire nella sua cullina, vegliata da splendide persone in servizio al reparto, e mi fa una tenerezza infinita. Anna - mi raccontano - è una bimba nata da una donna con problemi di tossicodipendenza, per adesso non in grado di accudirla, motivo per cui il Tribunale ha disposto che sia temporaneamente affidata al reparto ospedaliero in attesa che i servizi sociali trovino per lei una soluzione adeguata (e le soluzioni sono quelle di una famiglia affidataria o di una struttura)".

"L'infanzia abbandonata uno dei principali problemi di Genova"

"Ecco, oggi vi lascio con il pensiero di Anna, che mi accompagna da qualche giorno, nel sentimento profondo di gratitudine verso coloro che se ne stanno occupando con un amore straordinario e nella comune preoccupazione del suo futuro che non deve lasciare indifferente la nostra comunità.
Io credo che sia bene che se ne parli perché, secondo me, uno dei principali problemi della nostra Città è quello dell'infanzia abbandonata, ovvero quello di minori che crescono in ambienti non adeguati, spesso inclini alla violenza, ciò che, per altri versi, rappresenta una forma diversa di abbandono, in questo caso educativo. C'è da fare un grandissimo lavoro, anche di lungo periodo, che deve essere messo al primo posto delle nostre agende. La sfida educativa è di gran lunga la prima che dobbiamo affrontare. Nel mentre ringrazio chi si occupa di questi temi a Genova, ad iniziare dal mondo della scuola, esorto tutti, ad iniziare da me stesso, a domandarci cosa possiamo fare di più per questi bimbi e per queste bimbe, presto ragazzi e ragazze.
 
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