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L'IA fa dialogare le pmi fra Genova e Boston. Caviglia: "Imprese possono scoprire soluzioni su misura per loro"
1 minuto e 53 secondi di lettura
di r.p.

Nel 2024, in Italia, soltanto l'11,4% delle imprese utilizza l'AI, e queste imprese si concentrano al Nord. Il settore che la utilizza maggiormente è quello dei servizi (75%) mentre manifatturiero e commercio si fermano al 10%. I dati emergono dall'osservatorio dei Pid (i Punti Impresa Digitale delle Camere di Commercio) a cura di Dintec e riguardano le imprese che si rivolgono agli uffici della rete camerale per un supporto nell'affrontare la transizione digitale. A Genova, risulta che la percentuale di imprese che utilizzano AI abbia fatto un balzo in avanti nel 2024, salendo dall'11% del 2021 al 25%, ma le incertezze e le resistenze sono ancora molte.    

I dati emergono dal convegno organizzato alla Camera di Commercio dal Centro Sicurezza, Rischio e Vulnerabilità dell'Università di Genova e ScaleUp Lab, intitolato "SMEs in dialogue on AI between the two sides of the ocean". La giornata si è aperta con una prima fotografia sull'impatto dell'intelligenza artificiale sul tessuto produttivo nazionale e locale e l'analisi delle strategie necessarie da parte delle pmi per imparare a usarla e non a subirla

Il confronto fra le due sponde dell'oceano ha preso la forma di un dialogo sincrono e diretto sulle rispettive esperienze concrete, partendo dai casi di successo: da un lato, una decina di imprese e genovesi e liguri e, dall'altro, altrettante imprese dell'area di Boston, nel Massachusetts, su cui si è focalizzata l'attenzione degli esperti di UniGe. Le imprese italiane e statunitensi sono state suddivise in due tavoli, uno dedicato alla Blue economy, settore trainante su entrambe le sponde, e uno dedicato a tutti gli altri settori "non blue".

Gli imprenditori si sono scambiati informazioni sui rispettivi casi di utilizzo dell'AI dialogando direttamente, grazie alla moderazione di esperti che li hanno affiancati sia a Genova che a Boston. Il confronto si è concentrato sulle esperienze positive, domani si replica allargando il focus ai casi di impatto negativo dell'intelligenza artificiale. "La Camera di Commercio - ha detto il segretario generale Maurizio Caviglia - vuole essere un punto di riferimento, un ponte tra chi sviluppa innovazione tecnologica e chi desidera integrarla nel proprio modello di business. Il nostro obiettivo è rendere l'intelligenza artificiale accessibile, creando occasioni di incontro, confronto e collaborazione. Attraverso questa rete, le imprese possono scoprire soluzioni su misura per le loro esigenze e avviare percorsi di trasformazione digitale in modo consapevole e mirato"

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