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di Luca Sabatini*

Il sondaggio Tecné ha chiesto ai cittadini della Liguria quale coalizione oggi voterebbe: quella di centrosinistra o quella di centrodestra? Il 52% degli intervistati sceglierebbe il centrosinistra, mentre il 48% il centrodestra. Alta, 39%, la percentuale degli astenuti o indecisi (Leggi qui).

In assenza di candidati, in una situazione politica difficile, questo è il risultato della domanda posta l'11 e il 12 luglio a un campione di elettori residenti in Liguria. Un risultato che non sorprende affatto. D'altronde, considerando Renzi e Calenda più affini al centrosinistra, la somma dei risultati dei partiti alle elezioni europee portava più o meno a questo risultato.

Tecné poi, nella nota metodologica, parla anche di errore campionario del 4% (in più o in meno) che 'potrebbe confermare o ribaltare la classifica' (come direbbe lo chef Borghese), ma in realtà gli elementi in grado di sparigliare le carte in tavola sono altri.

Il primo è rappresentato dalle liste civiche, la cui dimensione può diventare estremamente significativa e cambiare (in tutto o in parte) gli equilibri. Il secondo elemento riguarderà, invece, l'individuazione del candidato. L'identikit che emerge dal ritratto fatto dagli intervistati non ha un genere predefinito (uomo o donna fa lo stesso) o una particolare età ma deve conoscere il territorio ed essere esponente della società civile. Ed ecco che il mosaico delle preferenze degli elettori risulta essere più o meno delineato. Ai partiti, ora, l'ardua sentenza.

Luca Sabatini, Università di Genova*