Cronaca

Accanto al letto della vittima morta un secchio in cui la donna ha sputato sangue per giorni. La causa del decesso è forse una emorragie interna. Quella lite di sei giorni prima.
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -"Quella casa sembrava un mattatoio".

L'atto di accusa nei confronti del marito, Adriano Dac, fermato dalla polizia dopo la morte della moglie Cristina, è lo stato in cui si presentava l'appartamento, definito, da chi l'ha visto, "un mattatoio", una casa fatiscente e sporca in cui c'era sangue o tracce di sangue dappertutto, tranne che in una camera, forse dove dormiva l'altra donna, la padrona di casa, che per ora non è stata indagata, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi.

La ricostruzione della tragedia è affidata ai poliziotti della sezione omicidi della squadra mobile di Genova diretta da Stefano Signoretti.

Agli atti il fatto che l'altra domenica c'era stata una violenta lite fra i coniugi, e forse le botte, poi il rinvenimento, sei lunghi giorni dopo, della donna agonizzante e il decesso.

Il sospetto è che Cristina Diac avesse riportato delle emorragie interne e che non avesse chiesto aiuto per paura, o peggio le fosse stato impedito di farlo. La donna stava molto male, aveva ferite ovunque, ematomi, forse fratture. Ma non è escluso che la vittima sia morta solo dalle sue precarie condizioni di vita, di stenti, frutto di un'esistenza difficile, e di abusi, di alcolici.


Al fianco del letto dove dormiva la vittima c'era un secchio con del sangue, il sangue che Cristina sputava quando tossiva, forse una delle prove più robuste per dimostrare i maltrattamenti del marito: se tua moglie sputa sangue dovresti chiamare un medico. E invece Cristina è stata lasciata nel suo letto, nel suo sangue, agonizzare per giorni sino alla morte. Per questo il marito della donna di via Orgiero è stato indagato per omicidio volontario e fermato per maltrattamenti.


La verità sulle cause della morte della donna arriverà dall'autopsia che sarà svolta oggi dal medico legale nominato dal pubblico ministero Gabriella Marino, lo stesso specialista che ha già svolto il primo sopralluogo nella casa dell'orrore.

Le indagini degli inquirenti stanno cercando di ricostruire la vita della coppia e tentare di stabilire se corrispondono al vero le voci che raccontano di problemi di stupefacenti e di prostituzione.

ARTICOLI CORRELATI

Domenica 26 Giugno 2022

Giallo di Sampierdarena, marito della vittima indagato per omicidio

Adrian Dac in stato di fermo per maltrattamenti nei confronti della moglie. Sarà l'autopsia a stabilire se ha ucciso Cristina