Cronaca

I due giovani andavano a Livorno a prendere la nave per la Sardegna. Per loro difficile ancora partire per un viaggio
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di Denise Lella

Dopo una breve pausa, ritornano in aula i giudici e riprendono, poco dopo le 11,30, le testimonianze dei sopravvissuti del crollo del ponte Morandi: è la volta di Giorgia Fassone di Ivrea e subito dopo del fidanzato Daniele Pau. Erano a bordo di una Bmw, insieme, stavano andando a Livorno a prendere la nave dal Piemonte.

Racconta Giorgia Fassone: "Usciti dalla galleria era come se ci fosse polvere, abbiamo visto come se un pilastro ci venisse addosso (...). Andavamo verso lo per svincolo per Livorno, c'erano rallentamenti provocati dal furgoncino della Basko davanti a noi, il mio compagno mi ha detto di scappare, e ha fatto inversione, infatti la nostra auto è rimasta bloccata in contromano".

Poi la decisione di fuggire a piedi: "Io sono scappata a piedi, lui (Daniele, ndr) in auto. Ci siamo trovati Luigi Fiorillo sul cofano, gridava di scappare (...) Siamo scappati nella galleria, il mio compagno ha preso lo zainetto nel baule. (...) Non ho visto auto precipitare. (...) Per noi nessuna conseguenza fisica".

Giorgia precisa che la voglia di fuggire a casa era tanta: "Subito non abbiamo accettato l'ausilio del centro di accoglienza a Genova perché volevamo andare a casa. Ma poi i sintomi sono iniziati. Non dormo ancora oggi, non faccio più ponti e non passo neppure sotto i ponti. Ho attacchi d'ansia, dopo sei mesi di terapia sono migliorata, sto imparando a gestire l'ansia alla vigilia dei viaggi".

Dopo Giorgia è la volta del fidanzato Daniele Pau che ricorda: "Stavamo andando in vacanza con Giorgia, andavamo a imbarcarci a Livorno. Ero in corsia di sorpasso, poi mi sono spostato a destra per prendere il bivio per Livorno. Sulla destra ho visto qualcosa di nero allentarsi e sgretolarsi. (...) Le macchine davanti erano tutte sparite (...). Davanti avevo un camion e il furgone della Basko, ho visto le luci delle macchine sparire".

Daniele, come la compagna Giorgia, ricorda i danni psicologici subiti: "Sono in terapia con lo psicologo per ansie e attacchi di panico, dormendo ancora adesso mi sveglio di colpo. (...) Anche oggi venire qui... Ora la situazione è migliorata, ma i ponti se posso li evito, non ci piacciono".

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