GENOVA - Il Ros carabinieri e la Dia, supportati dall'arma territoriale, dalla polizia tedesca e da quella dominicana, hanno eseguito una misura cautelare in carcere emessa dal Gip di Genova nei confronti di 15 indagati per detenzione e traffico internazionale di stupefacenti. Sono in corso perquisizioni anche per intestazione fittizia dei beni. Secondo quanto appreso, tra le persone indagate anche un noto pregiudicato residente a Savona,
Quattro degli indagati sono accusati di aver fatto parte di una associazione a delinquere, diretta da Pietro Fotia, residente a Savona, (attualmente detenuto a seguito di una condanna in primo grado per una turbativa d'asta aggravata dal metodo mafioso) e Rocco Morabito (anche lui già detenuto per altro, resosi responsabile dei reati ascrittigli durante la latitanza), operativa anche in Liguria e finalizzata all'importazione dal Sud America e dalla Spagna, all'acquisto, trasporto, commercio, cessione, vendita e l'illecita detenzione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina.
Le indagini coordinate sono iniziate nel settembre del 2021, in cui la svolta decisiva è stato il report di Europol sull'uso di chat criptate sulla piattaforma Sky ECC. L'analisi della piattaforma aveva già portato le autorità francesi, belga e olandesi a decine di arresti, il sequestro di oltre 20 tonnellate di stupefacente, armi da fuoco e milioni di euro, oltre che all'arresta di 108 persone in tutta Italia.
Gli indagati erano anche in grado di impiegare esperti in chimica che abitavano all'Estero per il taglio della sostanza stupefacente. Il traffico dello stupefacente è stato programmato ed organizzato tramite l'utilizzo di apparecchi telefonici abilitati a comunicazioni criptate e di una piattaforma che garantisce un sistema di cifratura per i messaggi. Nelle comunicazioni gli indagati hanno altresì utilizzato appositi nicknames e le hanno corredate con fotografie che spesso riproducono sostanza stupefacente. L'arresto in Spagna nel 2020 di un corriere dell'organizzazione, cui sono stati sequestrati 32 kg di cocaina ha costituito un riscontro all’analisi delle chat.
L'analisi ha consentito di accertare nel corso del 2020 e sino al marzo 2021 molteplici operazioni di importazione, acquisto e detenzione di sostanza stupefacente. In particolare, sono state individuate almeno due importazioni di cocaina dalla Spagna di 31 kg e 50 kg. Agli indagati sono stati altresì contestati altri 10 episodi di acquisto (in due circostanze, da fornitori stranieri), detenzione, offerta in vendita di quantitativi di cocaina oscillanti tra 1 e 150 chilogrammi, eroina ed hashish per oltre 287 kg di cocaina, 100 kg di eroina e 50 di hashish.
L'inchiesta ligure è collegata all'operazione condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria con il coordinamento della Dda reggina, oltre che all'inchiesta dalla Dda di Milano. I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria questa mattina hanno arrestato 108 persone - 85 in carcere - in esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda reggina.
Gli indagati sono accusati a vario titolo d'associazione mafiosa; concorso esterno e traffico internazionale di droga con l'aggravante di transnazionalità e di ingente quantità; traffico di armi, anche da guerra; riciclaggio; favoreggiamento; trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena. Denominata "Eureka", ha colpito in particolare le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo. Secondo quanto si è appreso a Reggio, nell'operazione lombarda è stata emessa una misura cautelare per 38 persone.
Tutte le inchieste sono coordinate dalla Direzione nazionale antimafia diretta dal procuratore Giovanni Melillo. Alcuni dei provvedimenti cautelari eseguiti dai Carabinieri nell'ambito dell'operazione "Eureka", convertiti in mandati di arresto europeo, sono stati eseguiti in Germania (9 indagati), Belgio (6 indagati), Francia (3 indagati), Portogallo (un indagato), Romania (un indagato) e Spagna (un indagato).
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L'operazione arriva a una settimana dall'arresto del super latitante Pasquale Bonavota, futuro erede dell'omonima cosca di Sant'Onofrio oltre che l''Ndranghetista più ricercato d'Italia. L'uomo, 49 anni, è stato prima pedinato e poi fermato mentre pregava nella cattedrale di San Lorenzo, nel cuore di Genova, dai carabinieri del capoluogo. Fortissimo il suo legame con la Liguria.
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