Cronaca

Grande attesa e una dozzina di emittenti accreditate per giovedì mattina quando, dopo 29 anni, nell'aula magna prenderà il via il processo ad Anna Lucia Cecere, la donna accusata dell'omicidio di Nada. La madre della vittima: "Spero sia fatta giustizia"
2 minuti e 56 secondi di lettura
di Michele Varì

E' partito il conto alla rovescia per il processo atteso da quasi trent'anni sul cold case dell'omicidio di Nada Cella. Alle 9 di giovedì mattino, 6 febbraio, l'attenzione dei media di tutta Italia sarà convogliata nell'aula magna, scelta perchè è la più grande, del tribunale di Genova per l'avvio del processo per il delitto della segretaria di 24 anni massacrata il 6 maggio del 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco di via Marsala, nel centro di Chiavari.

Troupe televisve da tutta Italia

Una grande attesa confermata dalle numerose troupe televisive e giornalisti accreditate per effettuare riprese o fotografie durante il processo: il collegio dei giudici della Corte di Cassazione sarà presieduto dall'esperto Massimo Cusatti.

Enigna rinvio alla Corte Costituzionale

Sarà Cusatti a decidere il 6 febbraio se proseguire il processo o se rinviarlo alla corte Costituzionale come richiesto dall'avvocato Andrea Vernazza, legale del commercialista Soracco e della mamma, accusati di favoreggiamento della presunta assassina Anna Lucia Cecere. Vernazza sostiene che siccome gli indagati erano stati prosciolti con una motivazione dal Gip Nutini la corte di Appello che ha poi ribaltato la decisioni avrebbe dovuto motivare anche questa decisione, come invece non è avvenuto. Nel caso l'istanza fosse accolta si rischierebbe un rinvio del processo di alcuni mesi. In caso contrario, come filtra dal tribunale, la seconda udienza sarà calendarizzata nello stesso mese di febbraio.

La mamma di Nada: "Spero nella giustizia"

Un processo che è già una vittoria per la famiglia della vittima, come aveva conferma a Primocanale Silvana Smaniotto (nella foto con una delle due nipoti), l'anziana mamma di Nada, subito dopo il rinvio a giudizio degli imputati dalla corte di Appelo, "adesso sappiamo come è morta Nada". La donna ora però spera di arrivare sino in fondo: "Spero sia fatta giustizia". Silvana però per motivi di salute non sarà in tribunale. Potrebbe arrivare invece da Milano la figlia maggiore Daniela con la figlia, una ragazza che somiglia in modo impressionante a Nada.

Indagata per omicidio una donna

Alla sbarra per il delitto, come detto, c'è l'ex maestrina Anna Lucia Cecere, accusata di omicidio volontario aggravato, che per il pm Gabriele Dotto e i poliziotti della mobile avrebbe ucciso Nada con una grossa pinzatrice e forse un fermacarte di onice perché si frapponeva al suo progetto di accasarsi con Soracco e lavorare nello studio: contro di lei i bottoni sequestrati nel 96 nella sua abitazione, uguali a quello sporco di sangue trovato nello studio, e poi alcuni testimoni che l'avrebbero vista uscire dal palazzo la mattina del delitto. In particolare il figlio della mendicante che la mattina del delitto vide con la mamma, ora deceduta, la giovane  che abita in corso Dante allontanarsi da via Marsala sporca di sangue con  uno scooter. Donna poi identificata dai carabinieri, i primi ad iscrivere Cecere sul registro degli indagati.

Imputati anche Soracco e la mamma

Gli altri imputati sono il commercialista Soracco e la madre, Marisa Bacchioni: i due avrebbero mentito al pm nascondendo sul reale rapporto fra Soracco e Cecere: la donna, che ora vive Boves, a Cuneo, indagata e archiviata in pochi giorni già nel '96 è stata riscritta sul registro dagli inquirenti nel 2021 grazie alla criminologa Antonella Delfino Pesce che studiando le carte per una ricerca sugli errori giudiziari ha fatto riaprire il caso scoprendo i bottoni trovati allora dai carabinieri in casa della donna, un particolare che il magistrato Filippo Gebbia non aveva però mai riferito ai poliziotti titolari dell'indagine.

 

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