GENOVA - Applausi su applausi per il Béjart Ballet Lausanne alla sua prima partecipazione al Nervi Music Ballet Festival. L'estate dei balletti di Nervi entra nel vivo con questi grandi ultimi appuntamenti dedicati alla danza e alla musica, con spettacoli di alto livello che confermano sempre più la storia di questo palco così speciale.
"Non eravamo mai venuti a Nervi ed essere qui è per me una grande soddisfazione. Dopo 40 anni di carriera, scopro questo luogo così bello e così importante per la danza"
"A Genova avevo già ballato e conosco bene il Teatro Carlo Felice, ma qui non ero mai stato", commenta Gil Roman a Primocanale. Il grande ballerino francese ha ereditato dal suo "maestro di una vita" la direzione della compagnia e a Genova ha voluto proporre una serie di coreografie in omaggio al grande Maurice Béjart, accostate ad una suite firmata dallo stesso Roman, in segno di continuità ma anche voglia di innovare rispetto al passato.
E proprio da qui parte la serata, da "t'M et variatios...", una serie di variazioni sul tema dell'amore. Sono i corpi dei ballerini a parlare e a raccontare al pubblico una serie di storie che si susseguono tra corteggiamenti, primi amori, gioia di stare insieme, gelosia, ostacoli del cuore, sensualità e scoperta della propria sessualità. E sembra di sbirciare proprio quello che accade all'interno di una scuola di danza, con questi giovani ballerini colti tra una lezione e l'altra danzare nei panni di tutti i giorni e della vita. Una sorta di diario intimo reso ancor più particolare dalla musica dal vivo dell'orchestra Citypercussion, dalle sonorità vibranti, elettroniche e capaci di suscitare emozioni, come se fossero scritte su un foglio di carta o su una lavagna. Ed è proprio il gesto di chi scrive qualcosa a chiudere questa piéce.
Ma questo era soltanto il primo tempo. Nel secondo atto prende vita l'omaggio al maestro fondatore, scomparso nel 2007. Il grande coreografo viene ricordato con "Béjart fête Maurice", una serie di estratti che rimandano proprio alle atmosfere di una festa, dapprima allegre e corali, poi sacre e rituali che rimandano a paesi e culture lontane, poi ancora più intimistiche e infine primordiali, capaci di esplorare il richiamo dei sensi e gli istinti umani. Gil Roman ha trascorso, come raccontato da lui, "l'intera carriera al suo fianco" e da giovane ballerino si è trasformato nel suo degno successore alla guida di quella compagnia dove si vuole "catturare l'essenza di ogni danzatore".
A chiudere lo spettacolo il famoso "Boléro", brano dalla musica nota a tutto il grande pubblico che Ravel compose per la danzatrice Ida Rubenstein: una gitana danza su un tavolo d'osteria incantando gli avventori spagnoli. Béjart ha reso questa coreografia essenziale, priva di costumi particolari o riferimenti alle origini orientali di questa sinfonia uniforme e incalzante, in un crescendo che - unito a questa scelta minimalistica - accresce la sensualità di questa danza. Sul grande tavolo rosso centrale, una delle bravissime ballerine, attorno a lei i danzatori appaiono stregati, dapprima seduti e poi sedotti, in questo vortice sempre più intenso. E anche il pubblico è apparso stregato, tanto da ringraziare ripetutamente e a lungo la compagnia.
L'appuntamento con il balletto torna con la grande Eleonora Abbagnato il 23 di luglio che sarà protagonista di uno spettacolo dedicato a Giulietta, mentre il 27 Roberto Bolle porterà il suo spettacolo. Chiude il Festival la sinfonica con due grandi genovesi il 29 luglio: protagonisti il direttore d'orchestra Fabio Luisi e al pianoforte Massimiliano Damerini.
Intanto per questa estate il Teatro Carlo Felice ha deciso di rendere omaggio al pubblico con 8 appuntamenti gratuiti sul territorio genovese da venerdì 15 luglio fino a domenica 24 luglio. Si parte dal Paladiamante di Begato per poi fare tappa al Centro Civico Buranello a Sampierdarena e domenica al Circolo Arci Pianacci al Cep di Pra'. Il fitto calendario per l'orchestra e il coro prosegue poi martedì con il Psg Auxilium a Manin e mercoledì nel parco di Villa Bombrini. Sempre mercoledì il coro sarà invece ospite alla Abbazia di San Siro di Struppa, venerdì alla Basilica di Nostra Signora dell'Assunta a Sestri Ponente e al Santuario della Madonna della Guardia domenica.
Ma la prossima stagione sarà ancora più ricca, con 8 titoli d'opera, per sei rappresentazioni a titolo, 19 grandi concerti con le migliori bacchette internazionali e altri 24 concerti diffusi su tutto il territorio della Regione Liguria nei luoghi di rilevante interesse storico artistico e spirituale della regione. La stagione promette bene e vuole confermare l'attenzione alla novità e al pregio artistico del teatro.
IL COMMENTO
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