GENOVA - A neanche un anno dalla nomina a presidente di Palazzo Ducale per Beppe Costa, arriva il divorzio con il direttore Serena Bertolucci: dopo l'anticipazione di Repubblica che riporta la decisione del cda di istituire un nuovo concorso pubblico per scegliere la persona cui affidare la direzione della Fondazione nei prossimi cinque anni, arriva la conferma in un comunicato. La notizia, in realtà, non lascia troppo di stucco, dato che fin dai primi momenti è sempre stata palpabile una certa divergenza, manifestata anche dalle frecciatine ad ottobre scorso del past president Luca Bizzarri, colui che 5 anni fa aveva voluto a palazzo il #direttorefelice, allora, di Palazzo Reale.
Da ottobre ad oggi, il Ducale ha portato avanti il programma costruito da Bizzarri e Bertolucci l'anno precedente, ma si percepiva una certa freddezza tra cda e direzione, seppur il ricco palinsesto degli eventi è stato portato avanti tra le mostre dedicate a Rubens, Disney, Man Ray, Van Gogh, Letizia Battaglia e poi il progetto vincitore "A pagine spiegate" di Genova capitale italiana del libro. La nomina di Beppe Costa, voluta fortemente dal sindaco Marco Bucci, rientra nel disegno della sua amministrazione di rafforzare la rete culturale di tutti i principali attori del territorio, anche se ancora manca l'assessore alla cultura, delega che il primo cittadino per il momento tiene per sé in attesa di un rimpasto in giunta. Il disegno di fare rete è lo stesso proposito di Costa, da sempre esperto di turismo e cultura, oltre che di marketing tra l'esperienza dell'Acquario di Genova e il network Opera 20. Ma era stato appoggiato anche dalla stessa Bertolucci che ha partecipato al tavolo del sindaco per la condivisione dei programmi. Eppure, l'accordo in questi mesi non si è trovato.
In una nota Palazzo Ducale spiega che la procedura di selezione consisterà "in un percorso articolato di preselezione e valutazione affidata ad advisor specializzato e una commissione di esperti che consentirà al Consiglio direttivo di individuare una figura idonea in tempi adeguati", entro il primo gennaio 2024. "Il Consiglio esprime apprezzamento e gratitudine per il lavoro a oggi svolto dalla dottoressa Bertolucci - che non ha ancora sciolto la riserva sulla sua partecipazione al bando di imminente pubblicazione - e dallo staff di Palazzo Ducale: le prossime scadenze culturali e organizzative sono infatti da affrontare con grande impegno da parte di amministratori, direttore e dirigenti, staff operativo e consulenti". Un bando aperto in ottemperanza della scadenza del contratto, ma che non precluderebbe la possibilità di ripresentarsi per questa posizione.
Il mandato da direttore scade il 31 dicembre di quest'anno, nulla vieterebbe a Serena Bertolucci di ripresentarsi al bando per ottenere il nuovo incarico, ma il fatto che non fosse presente alla riunione del cda dove si decideva sul suo futuro lascia presagire un finale diverso. Così come lo fa intendere - tra le righe - il post su Facebook di qualche giorno fa in cui Serena Bertolucci ha scritto: "'Avere la schiena dritta' ha a seconda del luogo in cui si vive un significato diverso, quasi opposto. Nel primo caso significa scegliere la rettitudine, fare il proprio lavoro a testa alta e con dignità, agire secondo principi; nel secondo caso significa non avere voglia di far nulla, non lavorare, o peggio fare finta. Sono sempre stata fiera di essere nel primo gruppo di schiene, non nel secondo. Qualsiasi sia il prezzo. Anche quando è un po’ caro. Anche se qualche volta non rende. E così capita che ci si trovi a scegliere, un po’ delusi, un po’ scoraggiati, un po’ rattristati ma con una gran bella schiena".
Non si è fatto attendere anche il commento amaro di Luca Bizzarri, che sempre su Fb ricorda l'operato della direttrice così: "Se Palazzo Ducale in questi anni ha resistito a tragedie e pandemie, se le nostre mostre hanno ricevuto elogi e premi, se la torre Grimaldina presto potrà essere restituita alla città è merito solo di Serena Bertolucci e di come tutti i collaboratori del Palazzo abbiano lavorato con lei".
IL COMMENTO
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