GENOVA - Le donne, le armi e gli amori. Ma anche la medicina, la musica, le professioni: alla Casa del Boia, chiamata così da una antica leggenda metropolitana, siamo andati a scoprire la Compagnia dei Balestrieri del Mandraccio, una delle compagnie più richieste e consolidate nel tempo che dal 1992 hanno la loro sede in questo edificio storico. La parete più antica è datata 1100 e a farle da tetto c'è la Sopraelevata di Genova. Siamo proprio ai 'confini' di quella cerniera che univa il porto medioevale con il Centro Storico di allora. E qui ogni prima domenica del mese - se non piove - si possono incontrare i protagonisti della Genova medievale. Qui il tempo sembra essersi fermato, grazie all'amore dei membri di questa compagnia di rievocazione storica che portano abiti e tradizioni genovesi in tutta Italia.
Una giornata a Genova nel Medioevo - GUARDA IL DOCUFILM
Ecco il primo spin-off del nostro primo docufilm "Un giorno a Genova nel Medioevo", realizzato dalle telecamere di Primocanale Production nella splendida cornice del Museo Diocesano. Primocanale, infatti, nell'anno che il Comune di Genova ha deciso di dedicare al Medioevo, ha deciso di dedicare parte del suo palinsesto tv (e web) alla riscoperta di una pagina di storia fondamentale per la città di Genova, tutt'altro che buia. E così siamo andati a caccia delle tracce medievali e dei tesori 'nascosti' nel Centro Storico di Genova. O meglio Ianua, a quei tempi era una sorta di Manhattan, con oltre ottanta torri di potenti famiglie e di vescovi che svettavano sul porto. Porto che era centrale per la vita della città, in quanto da lì partivano tutte le più importanti rotte commerciali che resero la città di Genova una sorta di impero, capace di raggiungere i territori più lontani e creare insediamenti, per portare avanti i traffici.
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Ma dove possiamo vedere le tracce del Medioevo a Genova? Uno dei luoghi è proprio questa location unica, dove l'amore per la storia si unisce alla passione per gli abiti, le stoffe, le armi e gli strumenti di quel tempo. E qui si può incontrare il balestriere genovese, impiegato anche come mercenario oltre che a difesa della Repubblica di Genova, e il suo inseparabile pavesaro, scoprendo di più su guerre, combattimenti, spade e armi difensive e la loro evoluzione nel tempo. Ma c'è poi una coppia di medici, nella vita come nella finzione della rievocazione storica, che illustrano 'i ferri del mestiere' con cui si curavano i pazienti a quei tempi, oltre alle pratiche diffuse di salassi e decotti di erbe. C'è il notaio e c'è il mercante, tra piume d'oca e il genovino, la moneta d'oro genovese coniata nel Duecento. Una ricostruzione puntuale che più di qualsiasi possibile esperienza immersiva ci catapulta tra l'anno mille e il Trecento. E ci sembra ancora di sentire gli echi di famiglie nobiliari, aneddoti e vite lontane.
IL COMMENTO
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