GENOVA - Si è detto che il progetto del sindaco Marco Bucci di rendere tutto il trasporto pubblico locale a Genova gratuito possa aver causato le dimissioni anticipate di Marco Beltrami da presidente di Amt: eppure già oggi nel bilancio dell'azienda partecipata, soltanto un terzo degli introiti arriva dalla bigliettazione, mentre i due terzi sono coperti da fiscalità generale e sostegni da parte del Governo.
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Per questo motivo, per rendere possibile quello che è uno dei primi punti del programma dell'attuale primo cittadino, una scelta voluta dall'amministrazione, serve trovare altre fonti di finanziamento: l'idea lanciata qualche settimana fa proprio dal sindaco è quella di istituire una sorta di area C, rendendo il centro a pagamento per chi utilizza il mezzo privato. "In questo modo si incentiva l'utilizzo del trasporto pubblico e a giovarne sono tutti, per primo l'ambiente", commenta l'assessore alla mobilità del Comune di Genova Matteo Campora, ospite dell'ultima puntata del 2022 de "Il Programma Politico di Primocanale".
"Per finanziare la misura servono poco più di 70 milioni di euro, non sono pochi, ma entro il 2023 terminerà la fase di studio per individuare le soluzioni per sostenere i costi e anche l'infrastruttura tecnologica, in modo tale da gestire il traffico su gomma delle merci che oggi rappresenta un peso sulla città"
Il piano c'è e andrà limato nei prossimi mesi, da tempo si sta studiando la fattibilità con una grande squadra che è composta dal professor Enrico Musso, il consulente per migliorare il flusso del traffico Arcangelo Merella, l'Università di Genova e Free To X: tutti insieme "questi soggetti andranno a creare una mappatura di quelli che sono i flussi, tra chi si muove nel perimetro cittadino e chi fa avanti e indietro dai comuni limitrofi. L'idea è quella di creare dei varchi concentrici dalla parte più estrema della città e poi di modularli a seconda di quelle che saranno le esigenze, ma soprattutto a secondo di quelli che saranno i livelli di inquinamento".
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Di questo tavolo di lavoro farà parte il futuro nuovo presidente di Amt: per questo incarico è stata individuata Ilaria Gavuglio, "una commercialista che ha già collaborato con aziende partecipate del Comune già da molti anni ancor prima che si insediasse la giunta Bucci. Si tratta di una persona che conosce molto bene Amt perché è presidente del collegio dei revisori e quindi è una professionista che noi riteniamo nel momento in cui venerdì verrà confermata che possa avere quelle qualità necessarie per portare avanti l'ottimo lavoro del presidente Beltrami". Il bilancio, nonostante le dimissioni, per l'operato di questi ultimi 6 anni è estremamente positivo e tutto il Comune è contento di quanto realizzato finora. E Gavuglio sarebbe la prima donna a ricoprire quest'incarico, in una azienda con oltre 2 mila dipendenti.
Genova, Ilaria Gavuglio prima donna presidente Amt - IL PROFILO
Ancora Marco Beltrami non vuole esporre pubblicamente le motivazioni che lo hanno portato a questa scelta, sta di fatto però che la preoccupazione nei confronti di questo settore è motivata dal fatto che le risorse stanziate da Roma non bastano tanto da aver costretto città come Milano a rincarare il biglietto. L'auspicio però è - anche attraverso la presenza di Edoardo Rixi in quanto vice ministro delle infrastrutture - che "nella legge di bilancio vengano confermate la quota di ristori Covid che permetteranno di chiudere anche il 2022 con il segno positivo".
"Non siamo più tornati livelli pre Covid di passeggeri, alcune società hanno chiuso anche con 20-30 milioni di euro di deficit"
Genova ha sempre voluto mantenere l'azienda di trasporto pubblico il più pubblica possibile, per evitare il rischio di non poter intervenire sul servizio e così vuole fare anche per gli anni a venire, puntando a realizzare tutti i grandi piani da tempo sui tavoli di Palazzo Tursi. Per rendere una città più green, infatti, e convincere realmente le persone ad utilizzare l'autobus, la metro o il treno, serve un servizio efficiente, puntuale, che arrivi in ogni zona della città e attivo anche la sera.
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Per questo con 1 miliardo e 400 mila euro di investimenti, "verrà triplicare la lunghezza della metropolitana che quindi arriverà tra 5-6 anni da Brignole fino a Molassana, arriveremo a San Martino e si arriverà poi a Rivarolo e abbiamo in progettazione di chiedere i finanziamenti per la nuova linea Di Negro-Fiumara con quattro fermate. Lo sky metro è un altro tassello, a questo aggiungiamo anche la funicolare di Erzelli che collegherà la nuova stazione ferroviaria dell'aeroporto: in 4 minuti porterà 4 mila persone ora allora direttamente al Great Campus".
"Io ci credo, anche perché Genova è già la città con il numero di immatricolazioni più basso d'Italia dopo Venezia"
Sono tutti progetti imponenti che devono procedere di pari passo per far sì che autobus, metro, ascensori e trasporto integrato sulle ferrovie gratuiti diventino una realtà. "Abbiamo la grande scommessa - e su questo ferrovie ci devono dare una grossa mano - che è quella di avere la metro a mare quindi utilizzare i treni che attualmente viaggiano sulla costa con delle frequenze nell'ordine del 7 minuti, a Ponente: tra 4-5 anni saremo in grado di offrire un servizio tale per cui alla fine il cittadino potrà facilmente scegliere il trasporto pubblico". Il disegno sta ancora prendendo forma e serviranno anche le aree dei parcheggi di interscambio a corollario di questa rivoluzione.
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Rivoluzione che guardando le altre città deve riguardare anche e soprattutto la notte, dove è difficile affidarsi agli autobus viste le frequenze che su alcune linee notturne arrivano ad essere anche ogni ora. In ogni città che ambisca non solo ad essere più green, ma anche meta turistica, la sera è fondamentale avere un buon servizio. Secondo Campora la soluzione sta anche nello sharing.
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"Sempre più ragazzi utilizzano trasporto pubblico alla sera, in questi giorni abbiamo riattivato il servizio di sharing di scooter elettrici con Zig Zag"
Dopo l'addio di Mimoto e un nuovo bando, "siamo ripartiti con questi primi 100 mezzi che possono essere utilizzati non sono in centro città ma anche nelle periferie e abbiamo già visto che questo questo mezzo già nei primi giorni avuto un boom di richieste e l'obbiettivo è di arrivare a 750 scooter sulla città". E qui si apre capitolo car sharing e parcheggi, ma sarà il tema delle prossime puntate.
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IL COMMENTO
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