È una guerra di nervi quella che da anni la Liguria combatte, quotidianamente, contro la situazione delle tratte autostradali tra cantieri, cambi di carreggiata e lunghe code chilometriche. La beffa, ultima solo in ordine di tempo, riguarda l'aumento delle tariffe dei pedaggi, apportato dal gennaio del 2025. Con l'avvio del nuovo anno è stato ufficializzato il rincaro dei costi, di 1,8%, che riguarda le zone gestite da Autostrade per l'Italia. In Liguria sono quattro le tratte gestite da Aspi: la A7 fino a Serravalle, la A10 tra Genova e Savona, la A12 tra Genova e Sestri Levante e la A26. Che la situazione delle autostrade liguri sia oltre ai limiti del decoro e della sicurezza, considerando quanto è accaduto il 14 agosto 2018, è oramai risaputo a tutti, dentro e fuori la Liguria. Il crollo di ponte Morandi è stato l'apice di una negligenza perdurata per anni, con le difficoltà annesse a una rete autostradale non sufficiente a se stessa. La denuncia di una situazione ingestibile e pericolosa era arrivata già negli scorsi anni dall'editore di Primocanale, senatore della commissione Trasporti della XVII legislatura, Maurizio Rossi, che ha risposto con un controspot al video di Autostrade per l'Italia "Libertà è movimento" che sta girando su quasi tutti i media nazionali e liguri.
I liguri non sono liberi, il controspot di Primocanale contro Autostrade
Su tutti i nostri canali social e ovviamente in televisione, abbiamo trasmesso uno spot parodia da noi prodotto che racconta la verità di come viviamo in Liguria con code chilometriche, incidenti in aree di cantiere e una situazione non più sostenibile. In Liguria non siamo liberi e nessun provi a raccontarci il contrario.
Il monito al viceministro Rixi
"Purtroppo da quando c'è questo governo è la seconda volta che aumentano i pedaggi in Liguria, anche l'anno scorso c'è stato un aumento dell'1% circa in molte regioni, si tratta del secondo nell'arco degli ultimi due anni - ha commentato a Primocanale il senatore del Movimento Cinque Stelle Luca Pirondini -. Si tratta di un ennesimo sgarbo del governo alla Liguria, perché i disservizi in autostrada continuano a esserci". Un j'accuse all'esecutivo di Giorgia Meloni e al viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, genovese di nascita e ligure. "Rixi dovrebbe interessarsi di più della nostra regione, oltre che patriota è anche genovese e dovrebbe tutelare i cittadini che si spostano e che vivono qui, invece c'è un aggravio delle merci finali con la resa conclusiva che aumenterà - prosegue Pirondini -. Il ridicolo carrello tricolore della spesa non basterà".
La battaglia al Senato
"Noi presenteremo un'interrogazione su questo e anche degli emendamenti appositi, sperando che ce li facciano discutere" ha aggiunto Pirondini, che ipotizza un grave danneggiamento per l'industria e il commercio, "perché se ci si mette il triplo del tempo e si spende di più c'è un aggravio finale all'utente". Come si viaggio sulle autostrade liguri? Si scorre a una carreggiata per senso di marcia, anche in galleria, con i camion che ti sfiorano a un metro di distanza. "In una situazione del genere non si può pensare di far pagare la tratta, tantomeno di farla pagare a tariffa completa - incalza il senatore del Movimento Cinque Stelle Luca Pirondini -. Negli ultimi tre anni genovesi e liguri hanno perso la gratuità dei dieci anni e Toti e Bucci hanno barattato l'aumento dei costi a fronte di un servizio autostradale pessimo". "Non vogliamo essere populisti ma concreti, nelle tratte dove ci sono cantieri bisogna che siano gratuite o dimezzate, se ci metti il doppio del tempo paghi la metà del pedaggio, invece ci sono aumenti generalizzati e che riguardano tutti. Dicono di essere a favore di infrastrutture ma non ne realizzano nemmeno una. Bucci dica qualcosa, se grida dica qualcosa con quelli un po' più forti di lui" ha chiosato Pirondini.
IL COMMENTO
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