GENOVA - In bilico ci sono 70 milioni di fondi per la sanità in Liguria e sarà fondamentale l'incontro previsto per martedì 29 novembre tra regioni, enti locali, comuni e il Governo per fare chiarezza sui conti che non tornano. A Giorgia Meloni le Regioni avevano stimato le loro richieste attorno a 3,6 miliardi, ma ne sono stati stanziati soltanto due. Secondo il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti è presto per le sentenze, "siamo all'inizio di un percorso che sarà necessariamente rapido, perché i tempi della legge di stabilità sono molto stretti, ma che non sono di fatto ancora cominciati".
C'è ancora margine per trattare, anche perché il governatore ha ricordato di come "il Covid ci abbia insegnato che è un settore su cui sottostimare gli investimenti può essere molto rischioso. Il nostro sistema sanitario nazionale per il suo funzionamento ordinario è già storicamente sotto finanziato rispetto ai grandi sistemi sanitari d'Europa come la Germania o la Gran Bretagna". Ma Toti punta anche il dito, dopo che ha tenuto per sé l'incarico della sanità per due anni, sugli ammanchi dai precedenti governi:
"Resta un buco nei bilanci della Regione, legati a spese Covid che non sono state coperte precedentemente"
Il momento storico che stiamo vivendo, poi, tra caro energia e lunghe liste d'attesa da smaltire dopo i ritardi dovuti alla pandemia, impone investimenti ulteriori. "Vi è una spesa importante in termini energetici perché gli ospedali sono macchine energivore, le sale operatorie, i condizionatori, i riscaldamenti che restano accesi per tutto il giorno".
"Solo in Regione Liguria parliamo di molte decine di milioni di euro"
Ma servirebbe una vera e propria rivoluzione a livello nazionale, cambiare le regole per alleviare il peso sui pronto soccorsi, aumentare le retribuzioni. "In altri paesi l'infermiera medicalizzata spesso fa il triage nei pronto soccorsi. Per i casi meno gravi, il ruolo degli infermieri e il ruolo degli osservatori disegnato a sostegno della medicina. Chi lavora nei reparti 24 ore, 365 giorni l'anno, come il pronto soccorso, ha il diritto di avere retribuzioni adeguate all'impegno e alla fatica".
IL COMMENTO
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