GENOVA - Un'idea che unisce la salvaguardia della costa, sempre più esposta all'erosione delle mareggiate, con l'ambizione di voler offrire la possibilità agli amanti di surf, windsurf e kite un nuovo spazio dove praticarlo in sicurezza e divertendosi. Il consorzio Genova Ocean Agorà, nel tratteggiare un bilancio di quelli che sono stati i danni della zona di Sturla e Quarto, ai microfoni di Primocanale ha riproposto quella che per ora è un sogno ma che - se il progetto di una diga soffolta si realizzasse - potrebbe diventare un'occasione di rilancio per una zona che già ospita diverse associazioni sportive che dall'apnea e la subacquea alla vela e il canottaggio hanno il mare nel dna. Ad illustrare il progetto di questo consorzio nato di recente è Andrea Licatalosi, direttore generale del consorzio Benefit gruppo Sturla Quarto, che racconta come "Genova Ocean Agorà rappresenta già nove realtà locali: il nostro obbiettivo è promuovere la costruzione di una barriera sottomarina, davanti alla costa, che permetta la rottura dei flussi delle onde del mare e anche la promozione degli sport da onda".
Era stato proprio il Comune di Genova ad indire un concorso di idee e questo gruppo, formato anche da molti giovani, ha pensato ad una soluzione che permetterebbe, grazie ad una particolare forma piramidale, la costruzione e la formazione di un'onda surfabile e quindi questo può unire sia le necessità di protezione della costa che la promozione sociale". Il progetto, vincitore del premio unico della giuria degli stakeholders al Hackathon Blue 2020 del Genova Blue District, è stato presentato agli uffici tecnici del Comune di Genova e di Regione Liguria competenti per l'ecosistema marino. E lo studio di fattibilità dell'opera parla di costi attorno ai 50 mila euro, secondo le stime dell'Università di Genova.
E il progetto piace anche ai consiglieri d'opposizione in municipio e in consiglio comunale, secondo quanto dichiarato nei vari sopralluoghi nella zona, all'indomani della mareggiata.
IL COMMENTO
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