GENOVA - Un anno e mezzo fa era scappata assieme alla figlia di 12 anni dalla guerra in Ucraina, in piena notte, sotto le bombe di Chernihiv, dopo che il suo appello disperato era arrivato in quelle ore drammatiche a Primocanale. Viktorya Tymoschenko, laureata in giurisprudenza e pedagogia, ha vissuto 18 anni a Genova, prima di tornare in Ucraina e mettere su famiglia. La sua vita è stata stravolta in un attimo con l'avvento della guerra. Oggi, dopo essersi riambientata in città, ha perso il lavoro qualche mese fa a causa della chiusura dell'attività che per quasi un anno le ha permesso di andare avanti. E ora trovare un nuovo lavoro sembra impossibile.
"Ho compiuto 47 anni e purtroppo non mi prendono per l'età, perché si cercano apprendisti che abbiano meno di 30 anni"
Uno schiaffo in faccia comune anche ad altre persone che - con la crisi economica - in questi ultimi tempi abbiano perso il lavoro. Qualche mese fa, proprio a Primocanale era arrivata una lettera analoga di una madre che non riusciva a trovare un'occupazione per lo stesso motivo.
AAA Cercasi lavoro stabile, lettera di una mamma 32enne disoccupata - LA LETTERA
Addetta alle pulizie, cameriera, cassiera al supermercato, commessa: qualsiasi sia l'occupazione, la risposta è sempre la stessa "cerchiamo persone più giovani". Adesso con il decreto del lavoro 2023, in realtà, è sparito il vincolo dei 29 anni di età nei settori turistico, fiere, parchi divertimento e termale, mentre per assumere over 40 con contratto di apprendistato professionalizzante, è necessario che si tratti di disoccupati che abbiano partecipato a misure di politica attiva concordate con il locale Centro per l’Impiego.
Ma non è comunque facile. "Vivere in Italia senza lavoro con una bambina a carico è molto difficile. Scappando in piena guerra in Ucraina siamo rientrati senza niente, per cui ricominciare tutto da zero è difficile", racconta a Primocanale. "Ho lavorato per Costa Crociere, conosco cinque lingue, sono iscritta come interprete in tribunale. Ho lavorato 15 anni per uno studio legale marittimo, ma ora sono veramente disperata".
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Adesso però trovare un impiego sembra talmente complicato tanto da pensare di tornare in Ucraina, nonostante la guerra continui a imperversare. Tanto che gli ultimi soldi raccolti da donazioni di amici erano stati messi da parte per acquistare il biglietto per tornare nel suo paese, ma proprio qualche giorno fa è stata approvata l'iscrizione di sua figlia in una scuola italiana.
"Spero in un qualche aiuto e soprattutto di trovare al più presto un lavoro, altrimenti dobbiamo tornare a quell'inferno, dopo i nostri tanti sforzi per arrivare qua e ricostruirci una vita"
IL COMMENTO
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