GENOVA - Rendere un carcere un luogo di cultura: era questa la sfida, ambiziosa, che l'associazione Teatro Necessario si era riproposta la prima volta che ha varcato le porte della casa circondariale di Genova Marassi. Diciassette anni dopo, con il Teatro dell'Arca costruito all'interno, attivo dal 2013 e aperto alla cittadinanza con una vera e propria rassegna da quattro anni, quel sogno è in parte realizzato. In parte perché si può sempre fare di più ed è per questo che si sta valutando di ospitare una mostra con alcune opere di Keith Haring per una settimana all'interno del teatro e far realizzare ai detenuti, iscritti al corso di grafica pubblicitaria e guidati da un artista selezionato, un murale sul muro di cinta di fronte all'ingresso del teatro di 6 metri per 9. Oggi è stata presentata la quinta edizione di voci dall'Arca con Comune di Genova, Regione Liguria e alla presenza anche di Beppe Costa, neo presidente di Palazzo Ducale, che ha voluto portare i suoi saluti e la promessa di fare rete con l'associazione.
Tanti gli spettacoli previsti che spaziano dalla riflessione sulla guerra - visto il momento storico che stiamo vivendo - a quella più introspettiva della società, toccando corde come quella del bullismo, del rapporto con il proprio padre, dell'immigrazione, tutti nodi vicini al vissuto dei detenuti, ma anche attuali per gli spettatori. Sì perché ogni spettacolo ha due rappresentazioni, una pomeridiana dedicata alla popolazione carceraria, l'altra per i cittadini che hanno così la possibilità di entrare all'interno dell'istituto penitenziario.
"Sono tutti appuntamenti di grande valore, ad esempio ospiteremo uno spettacolo realizzato dai detenuti della casa circondariale di Bollate"
Ad illustrare il programma è Sandro Baldacci, regista e direttore artistico del teatro, che sottolinea come il teatro in questi anni sia diventato sempre più un centro di formazione con i corsi di scenotecnica, fonica e grafica che permettono di ottenere importanti attestati da spendere poi all'esterno una volta espiata la pena. "Il teatro qui è un luogo di incontro, per questo cerchiamo sempre spettacoli che guardino ad altre culture, come quelli musicali, o che offrano spunti come quello che avremo di Emergency a maggio o il nostro Riccardo III".
E come sempre, l'evento più atteso è quello dello spettacolo prodotto dai detenuti di Marassi che andrà in scena sul palco del teatro Ivo Chiesa dal 14 al 20 aprile e dal 26 al 28 all'interno del carcere. Quest'anno sono 20 i detenuti selezionati, tra riconferme e new entry com'è consuetudine ogni anno, che verranno affiancati da tre attori professionisti: Ilenia Maccarrone, Marcella Silvestri e Igor Chierici, giunto alla sua decima partecipazione. Questa volta verrà realizzato un riadattamento di Riccardo III da William Shakespeare. "Sono lieto di questa sfida, erano anni che volevo proporre questo titolo e Sandro Baldacci assieme allo sceneggiatore Fabrizio Gambineri hanno accolto il mio invito", racconta Igor che è il volto storico sul palcoscenico di questo progetto.
"Affronteremo una tematica estremamente attuale, è una storia di arrivismo e di potere a tutti i costi: lo prepareremo in questi mesi, le prove sono tre volte a settimana in quanto serve per allenare gli attori non professionisti ad entrare nei personaggi e imparare a memoria la parte"
Al centro, infatti, ci sono i detenuti, che attraverso il teatro hanno modo di evadere, ma anche di mantenere i contatti con la società e vivere nuove esperienze. A testimoniarlo sono proprio loro, da Aldo, che nel 2021 ha portato sul palco di Italia's Got Talent le parole delle lettere delle famiglie dei detenuti, che commenta: "Io prima ero un musicista, una volta entrato qui con Teatro Necessario ho avuto l'opportunità di dimostrare a me stessa che anche tra quattro mura un uomo può sempre valere qualcosa e riprendersi la propria vita in mano, non dimenticherò mai questi momenti condivisi insieme". Gli fa eco Lino, da nove anni direttore del Teatro dell'Arca, che tutti i giorni si prende cura della struttura. Con due parole dice tutto.
"Che cos'è per me questo posto? E' vita"
Appuntamento allora a teatro per una serata davvero diversa, a partire da sabato 22 ottobre (IL PROGRAMMA).
IL COMMENTO
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