Politica

L'appuntamento in consiglio regionale per parlare della ex Gola Thundra (Italis LNG) e giovedì 9 gennaio riparte il consiglio comunale con vista sul voto della prossima primavera
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di Giorgia Fabiocchi
Una piazza con luci e fontane colorate

Finiti i bagordi delle festività natalizie, tra un pranzo e un weekend in montagna, anche la politica torna sui banchi di scuola ed è pronta a darsi battaglia (senza armi, sottinteso). 

Il primo appuntamento del 2025 in via Fieschi

In consiglio regionale l'appuntamento da cerchiare sul calendario è quello di oggi, martedì 7 gennaio, a partire dalle 10. Al centro delle interrogazioni presentate da maggioranza e opposizione ci sarà il rigassificatore, che è stato tema di scambio, anche acceso, in campagna elettorale. È atteso un confronto veemente che dovrebbe portare a un unico documento sul "no" unanime al rigassificatore nelle acque di Vado Ligure. Posizione che è mutata, nei mesi, anche per il centrodestra, che ai tempi di Giovanni Toti si era detto invece favorevole al passaggio dalla Toscana alla Liguria. Nell'ultimo atto del 2024 i due schieramenti non avevano trovato l'accordo, nonostante entrambi avessero presentato un ordine del giorno, dai contenuti differenti (l'accusa della minoranza ndr). L'obiettivo, durante i lavori dell'aula di oggi, è quello di trovare un filo conduttore che porti a una risoluzione, molto cara soprattutto agli abitanti del Savonese. Non solo rigassificatore all'appello di inizio anno, al centro dello scambio di vedute ci sarà sempre il buco o "buchino" (come definito anche a Primocanale da Marco Bucci) della sanità: con il fiato sul collo del centrosinistra e la promessa di azzerare debito e liste d'attesa da parte del centrodestra. 

Si scaldano i motori in vista del voto

In consiglio comunale invece, la ripartenza dei lavori dell'aula slitta a giovedì 9 gennaio, tra ordini del giorno, 54, fuori sacco. Ma lavori dell'aula a parte, sotto la lente di ingrandimento ci sarà soprattutto la corsa per palazzo Tursi, con le Comunali che potrebbero tenersi nella prossima primavera. La data ufficiale ancora non c'è ma si dovrebbe votare nella prima finestra utile, tra fine maggio e i primi di giugno. Genova sarebbe la sfida più importante e un banco di prova per le nuove e vecchie formazioni politiche, con i fari nazionali puntati contro. Senza esclusione di colpi sarà vera e propria competizione, tra candidati in pectore (Pietro Piciocchi per il centrodestra ndr), candidati ai blocchi di partenza (l'avvocato Filippo Biolé per un centro-civico e indipendente, come anticipato da Primocanale ndr) e candidati cercasi (per il centrosinistra che sta lavorando a una coalizione più larga possibile ma che ancora non ha individuato il profilo). Nel frattempo in aula rossa la maggioranza deve fare i conti con diversi cambi di casacca e con un numero sempre più risicato. Ultime, solo in ordine di tempo, le dimissioni di Paolo Gozzi da Vince Genova e il suo successivo ingresso nel Gruppo Misto. Gozzi raggiunge due ex centristi, di centrodestra, come Stefano Costa (ex Forza Italia) e Arianna Viscogliosi (Italia Viva, che ha lasciato la maggioranza di Bucci e Piciocchi sotto le Regionali ndr), oltre ovviamente alla capogruppo Cristina Lodi, segretaria regionale di Azione. Insomma, ne vedremo delle belle, e siamo solo all'inizio, con vista sulle Comunali. Sotto il cielo di Genova i lampi non mancano, in attesa delle schiarite (idee). 

 

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