Politica

Il periodo appena trascorso ha avuto un riverbero positivo sulla collaborazione tra centrodestra e centrosinistra
5 minuti e 43 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

Alla ripresa dei lavori, in consiglio regionale, i fari erano puntati sul futuro del rigassificatore nelle acque di Vado Ligure. E se è vero che a Natale siamo tutti più buoni, il periodo appena trascorso ha avuto un riverbero positivo sulla collaborazione tra centrodestra e centrosinistra. L'aula ha votato la mozione unica presentata da maggioranza e minoranza e il documento è passato con 30 voti favorevoli su 30 presenti. La mozione è stata così approvata. Assente, al momento del voto, il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando, che si era allontanato per impegni personali.

La politica si è unita 

L’ordine dei lavori prevedeva in aula l’interrogazione presentata dal consigliere regionale di Forza Italia Angelo Vaccarezza, sul futuro della ex Golar Thundra (oggi Italis LNG ndr). I due firmatari, opposti, della pratica, Angelo Vaccarezza e Roberto Arboscello (Partito Democratico) hanno convenuto di riunirsi per provare a stilare un documento condiviso. Le richieste dell’opposizione sono state accolte dalla maggioranza. E alla fine, il risultato, è stato considerato positivo per tutti. 

In aula parla il centrodestra

Il commento in aula del consigliere regionale di Forza Italia Angelo Vaccarezza: “Il lavoro che è stato fatto è stato importante sul nostro territorio, arrivare senza polemica a una risoluzione con la stessa impegnativa non era così scontato. Chiusa la porta al trasferimento della Golar Thundra ma anche a qualsiasi rigassificatore nelle acque della Liguria. È un buon viatico per il 2025, sui temi importanti se c’è buona volontà e rispetto dei territori si può convergere”. Vaccarezza ha ritirato così l’interpellanza e la mozione numero uno è stata sostituita dalla mozione unitaria. Così è stato fatto anche dalla Lega. 

In aula parla il centrosinistra

Il consigliere regionale e vicepresidente del consiglio regionale Roberto Arboscello (ex sindaco di Bergeggi ndr): “Finalmente e un po’ tardivamente si raggiunge una risoluzione unitaria per impegnare Bucci in un atto concreto per il trasferimento. Si deve trattare di un impegno diverso non solo nel dichiararsi contrari ma serviranno atti concreti che dovrà fare Bucci con Roma. Si mette un bel punto fermo, politico, ma la partita non è chiusa del tutto perché l’ultima parola spetta al governo. Il "no" al trasferimento del rigassificatore in Liguria è stata la dimostrazione di un territorio unito che si è speso per un anno e mezzo per una battaglia giusta, grazie a sindaci, alle parti sociali, ai cittadini del territorio”.

Cosa dice la mozione

"L'impegno a trasformare in atti concreti e ufficiali della Regione Liguria - si legge nel testo dell'impegnativa nei confronti della giunta - le dichiarazioni rilasciate alla stampa in merito alla collocazione del rigassificatore FSRU Golar Tundra nello specchio acqueo antistante Savona/Vado Ligure, esprimendo nelle sedi più opportune le valutazioni su cui trova fondamento la propria contrarietà, al fine di bloccare l'iter di trasferimento del suddetto impianto in Liguria".

L'affondo dell'ex Toti

L'ex presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, pochi minuti dopo il voto unanime al "no" al rigassificatore, è intervenuto su X con un tweet alquanto tagliente, indirizzato alla maggioranza di centrodestra. "Un miliardo e mezzo di euro in più. Tanto pagheranno le imprese italiane l’aumento del gas! Aspetto trepidante le proteste contro il caro bollette di chi manifesta contro rigassificatori, pale eoliche, dighe! Se protestare producesse calore, saremmo imbattibili!". Alle parole, scritte, di Giovanni Toti, il presidente Marco Bucci non ha voluto rispondere, perché "non c'è nulla da dire, mi informerà sulle sue parole e poi nel caso risponderò". Insomma, tradotto: le chiacchiere stanno a zero, questa è la decisione assunta e il passato non conta più.

L'assenza di Orlando, l'attacco del centrodestra

Durante il voto, unanime, non era presente il consigliere regionale dem Andrea Orlando, che si era allontanato dall'aula in mattinata. Dura la presa di posizione della Lega: "Mi spiace che tutti i consiglieri regionali abbiano votato a favore della mozione tranne l’ex candidato presidente del centrosinistra Andrea Orlando, presente durante la seduta consiliare ma assente in aula durante il voto contro il rigassificatore a Vado Ligure" ha commentato la capogruppo del Carroccio Sara Foscolo. Frecciata "condivisa" all'ex ministro anche da parte di Alessandro Bozzano (Vince Liguria): "Abbiamo notato l'assenza di Orlando che in un precedente governo ha votato con ragione l'approvvigionamento sui rigassificatori a Roma, ma vista la battaglia in consiglio regionale ci saremmo aspettati la sua presenza in aula".

Le reazioni politiche

Secondo il consigliere regionale, savonese di nascita, Angelo Vaccarezza "è stata scritta una bella pagina di storia per Regione Liguria, figlia di un lavoro importante sui territori". Per il forzista non ci sono le condizioni economiche, sociali e ambientali perché la Golar Thundra venga posizionata nelle acque di Vado Ligure. La palla adesso passa al presidente Bucci, investito di questo ruolo "da portavoce" con il governo, a cui spetterà la decisione finale. "La Regione ha detto di no e si va avanti, non c'è necessità. 450 milioni di euro da spendere per niente non ha senso, al governo ci sono persone intelligenti, non avrebbe senso fare una cosa del genere" ha commentato laconico il presidente Marco Bucci. Dura la stoccata politica all'ex Toti, da parte del segretario regionale del Pd Natale, che ha spiegato come oggi si sia "celebrato il funerale politico di dieci anni di governo della Liguria perché tutto il centrodestra che aveva sostenuto a spada tratta e con molta convinzione le posizioni sul rigassificatore ha fatto un’inversione a U". Soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente Alessandro Piana: "La decisione del Consiglio regionale della Liguria di dire no al trasferimento del rigassificatore Golar Tundra a Vado Ligure conferma e rafforza la posizione da me già espressa quando ero presidente ad interim della Regione. Un atto di coerenza e di rispetto verso le comunità locali, i sindaci e le amministrazioni del territorio savonese, che fin da subito hanno manifestato la loro contrarietà al progetto. Come ribadito anche in passato, il rigassificatore non risponde alle esigenze della Liguria e non rappresenta una priorità per il Paese". Alle parole della Lega hanno fatto eco quelle di Fratelli d'Italia con il suo capogruppo Rocco Invernizzi. "Il rigassificatore non arriverà a Vado Ligure, a chi ha sottolineato che il Governo non abbia ancora escluso formalmente l’ipotesi, il presidente aveva risposto chiaramente e senza esitazioni: “Non importa, qui non si farà” ha aggiunto Invernizzi. Quale sarà quindi il prossimo step? "La battaglia politica non si ferma qui ma investe Bucci di una responsabilità importante per dire no alla premier Meloni" spiega il consigliere dem Roberto Arboscello. Ma se il governo rimandasse al mittente l'invito? "Allora saremmo di fronte a una delegittimazione del presidente Bucci e di tutto il centrodestra, anche se mi sembra improbabile che il governo imponga una scelta del genere, se invece ci sarà un rimpallo di responsabilità e da Roma dovessero imporlo, Bucci dovrebbe dimettersi considerando quanto aveva battagliato anche in campagna elettorale" ha aggiunto Arboscello.

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