GENOVA - "Una donna, una donna nel suo laboratorio, una donna laureata in fisica, una donna laureata in fisica nel 1893: non se ne vedevano", eppure Marie Curie conquistò prima il laboratorio di Pierre e poi due Nobel per la chimica e per la fisica. È lei una delle sei donne che hanno saputo cambiare il mondo, il mondo della scienza fatto di uomini e professori, è lei una delle sei protagoniste dello spettacolo di Gabriella Greison che al Teatro Sociale di Camogli ha infiammato il pubblico.
"Hanno veramente cambiato il mondo perché erano anche donne, perché inconsapevolmente hanno combattuto le loro battaglie per l'uguaglianza. Loro semplicemente volevano fare scienza, volevano essere scienziate. Alle donne è stato impedito sia di fare scienza sia di divulgare la scienza"
Non poteva esserci miglior modo per festeggiare l'8 marzo, la Giornata internazionale dei diritti della donna, con le storie di fisiche, matematiche e scienziate che comunque ancora oggi devono affrontare ancora degli ostacoli.
"Ci sono ancora tanti ostacoli nel mondo della scienza. È stato per anni un mondo alla appannaggio degli uomini. Una ricerca recente su Nature ha dimostrato come sia stato impedito alle donne di realizzarsi in campo scientifico fino a tutto il XX secolo. E dunque non è una questione di cervello, di attitudine, come dicono molti"
Visto il successo da tutto esaurito, il teatro ha triplicato l'appuntamento con due matinée per le scuole. Uno spettacolo che crea grande entusiasmo non soltanto per i giovani, ma anche in un pubblico più adulto. "Pensate che io vengo da una data ad Arezzo, dove c'era una lista d'attesa di 2000 persone".
"La replica di oggi era piena di ragazzi, il teatro fino agli ultimi loggioni e mi hanno iniziato a scrivere mail e a contattare sui social network, tra foto, messaggi e ringraziamenti: qualcuno mi ha detto 'Io voglio fare fisica perché voglio diventare come lei'. Ecco, quando succede così sono davvero felice"
Impossibile non lasciarsi affascinare dai suoi racconti in pillole. La nota fisica, attrice e divulgatrice scientifica ha già pubblicato il suo nuovo libro "Ogni cosa è collegata", nato proprio nella nostra Liguria. "L'ho fatto dalla mia casa a Genova perché io ho una casa nell'entroterra ligure. Lì creo i miei libri e riesco ad evadere e a creare qualcosa di nuovo. Dunque non vedo l'ora di portare il nuovo spettacolo in giro per la Liguria, posso anticipare che sarò a Sarzana e Spotorno, dunque ci rivedremo presto". Della Liguria piace l'atmosfera che le consente di proseguire nelle ricerche e lavorare a romanzi e testi teatrali.
"Di questa regione amo la libertà, perché possono dire quello che vogliono dei liguri. Possono fare qualsiasi battuta, ma tanto a noi piace essere quello che siamo e io lo lo divento, torno ad esserlo ogni volta che torno a casa mia e vengo qui al mare"
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IL COMMENTO
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